mercoledì 1 giugno 2016

CRONACHE DI UN REGISTA INDIPENDENTE PARTE 4: "Rosso Ragù"(2008)

TRA­MA: Il ri­sto­ran­te del­la sciu­ra Ma­ria e­si­ste da più di 70 an­ni, e in tut­to que­sto tem­po si può di­re che so­lo tre vol­te si so­no man­gia­ti "i mi­glio­ri ta­glio­li­ni del mon­do"!
Il nuo­vo ma­re­scial­lo dei ca­ra­bi­nie­ri cer­che­rà di ri­sol­ver­ne il mi­ste­ro...

DA­TA DI U­SCI­TA: mag­gio 2008.
GE­NE­RE: Noir.
DU­RA­TA: 20 min.
CA­ST PRIN­CI­PA­LE: Mas­si­mo Fre­gu­glia, An­to­niet­ta Vit­to­ni, Mar­co Mas­sa.
SOG­GET­TO: I­spi­ra­to a un rac­con­to di Car­lo Lu­ca­rel­li.
SCE­NEG­GIA­TU­RA: Lu­ca An­gio­li.
MU­SI­CA: Ke­vin Ma­cLeod (IN­COM­PE­TE­CH.COM).
FO­TO­GRA­FIA: An­to­nio Bo­vio.
TRUC­CO: Cri­sti­na Bo­vio, Ro­ber­ta Ga­vi­nel­li.
CO­STU­MI: En­ri­ca Gal­li­na.
E­LA­BO­RA­ZIO­NI GRA­FI­CHE E AS­SI­STEN­ZA IN­FOR­MA­TI­CA: Mar­co Bel­lo­ra, Ma­ri­ka Leo­nar­di.
O­PE­RA­TO­RE AL­LA MAC­CHI­NA, MON­TAG­GIO E RE­GIA: Lu­ca An­gio­li.




Ho deciso di ritardare questo capitolo della mia storia da regista proponendovi prima le cronache produttive di Birth of a Projectionist perchè per descrivere quelle di Rosso Ragù del 2008 ci voleva una notte come questa: una notte insonne in cui il pensiero va alle sensazioni che ti fanno sentire vivo e felice..
Questo cortometraggio è stato a tutti gli effetti il primo piccolo film che ho realizzato per cui alcuni enti ed associazioni avevano effettivamente sborsato dei soldini, quindi per la prima volta venivo ufficialmente prodotto.
Si trattava della realizzazione di un cortometraggio avente come protagonisti un gruppo di ragazzi affetti da diverse disabilità, tutti facenti parte della meravigliosa associazione "Quelli del Sabato" di Bellinzago Novarese.
Insieme a me erano coinvolti altri due registi per altrettanti cortometraggi e l'eperienza fu a dir poco meravigliosa e si concretizzò nel progetto "Siamo già Noi un Cinema".
Accanto a me avevo quello che a tutt'oggi è il gruppo di lavoro più coeso e anche numeroso di tutta la mia storia registica, tra di loro c'erano persone così meravigliose che mai e poi mai potrei dimenticarmene.
Purtroppo mi riesce difficile spiegare la sensazione stupenda di avere un gruppo di persone organizzate e attente che lavorano all'unisono per realizzare la tua visione, ma posso dire che è la sensazione più appagante che ho provato nella vita.
Il film era la riduzione di un racconto di Carlo Lucarelli, e tutti riuscirono a coglierne il senso e lo spirito fin da subito, raccogliendo intorno alla produzione tutto ciò che ci serviva, dagli oggetti di scena alle attrezzature.
Ma la cosa più importante, quella che dimorerà per sempre nel mio cuore, furono i ragazzi dell'associazione che si prestarono come attori: l'immensa ondata di umana potenza che mi investì lavorando con loro mi dava la sensazione, ad ogni singolo istante passato insieme, che niente sarebbe potuto andare storto.
Questo cortometraggio infatti fu il primo a darmi un compenso di natura economica e una vera produzione; il primo ad affiancarmi un vero e proprio direttore della fotografia oltre che grafici, scenografi, trovarobe e costumisti; il primo per cui organizzai una serata bellissima al cinema Vandoni di Bellinzago Novarese, e infine mi permise addirittura di laurearmi, dato che divenne il mio progetto di tirocinio al DAMS.
E tutto questo, ma proprio tutto, è merito di quei ragazzi, che mi hanno insegnato il vero significato della parola passione.

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