giovedì 28 aprile 2016

CRONACHE DI UN REGISTA INDIPENDENTE PARTE 3: "Birth of a projectionist"(2009)

TRA­MA: In u­na pic­co­la sa­la ci­ne­ma­to­gra­fi­ca tra le mon­ta­gne si svol­ge un in­so­li­to ri­to ad o­gni ge­ne­ra­zio­ne, con il fi­ne di de­cre­ta­re il nuo­vo pro­ie­zio­ni­sta del­la sa­la.

DA­TA DI U­SCI­TA: Di­cem­bre 2009.
GE­NE­RE: Dram­ma­ti­co.
DU­RA­TA: 12 min.
CA­ST PRIN­CI­PA­LE: Mi­chael Bo­ni­fa­ce, Ro­ber­to Chiu­ra­to, At­ti­lio Fu­sa­ro, Ro­sa Fre­ni.
SOG­GET­TO: E­dy Chiu­ra­to.
SCE­NEG­GIA­TU­RA: E­dy Chiu­ra­to.
MU­SI­CA: Ste­fa­no Col­li.
FO­TO­GRA­FIA: Fa­bri­zio Pa­scal.
O­PE­RA­TO­RE AL­LA MAC­CHI­NA, MON­TAG­GIO E RE­GIA: Lu­ca An­gio­li.



Siamo arrivati ad un punto della mia carriera registica che io definirei fondamentale, perchè mai come nella realizzazione di Birth of a Projectionist ho sentito forte la sensazione di essere diventato padrone di alcuni aspetti della realizzazione di un film breve che prima di allora non padroneggiavo per niente.
Io ed Edy Chiurato all'inizio delle riprese
Tutto partì da un'idea fantastica di Edy Chiurato, con il quale avevamo già realizzato due cortometraggi di cui abbiamo precedentemente parlato in queste cronache: Edy in quel periodo (e ancora oggi) lavorava (e lavora) come proiezionista e factotum in una sala cinematografica di verres in Valle d'Aosta, ed essendo da sempre innamorato del Cinema non poteva che rimanere affascinato dal vivere così intensamente quel mondo che era stato la casa dei suoi sogni e delle sue aspirazioni più grandi. Ecco allora che mi manda questo trattamento di poche righe che era già perfetto: lo svolgimento di un vero e proprio rito "religioso" per determinare il nuovo proiezionista di una piccola sala cinematografica di montagna.
Io venivo dal successo insperato di NO MAN'S LAND, uno spot pubblicitario realizzato per un contest indetto da un canale della piattaforma Sky, che aveva vinto il concorso procurandomi anche una certa somma di denaro che ero pronto ad investire in un nuovo progetto.
E così non ci fu bisogno di molto tempo per decidere di prendere ferie e starmene 15 giorni in Valle d'Aosta a realizzare quello che ancora oggi è il cortometraggio di cui vado più fiero.
C'è davvero tutto in questo corto, o meglio tutto quello che io e Edy amavamo alla follia, tutte le nostre fascinazioni del periodo universitario, dalle immagini avanguardistiche de L'Uomo con la Macchina da Presa di Vertov (1929), attraverso l'occhio vigile e sintetico dell'HALL 9000 di odissea 2001 nello Spazio di Kubrick (1968), passando per gli elementi quasi horror chiaramente ispirati a Dario Argento.
L'Uomo con la Macchina da Presa (1929)
Su questo elemento, la fotografia del film, vorrei soffermarmi un momento dato che ci costò denaro, sangue e fatica: la decisione era quella di utilizzare gli elementi cromatici basici e violenti del capolavoro di Dario Argento Suspiria (1977), ma anche le ardite inquadrature quasi voyeuristiche che solo il grande maestro del brivido sapeva rendere con tanta efficacia.
Riuscimmo a cotruire un impalcatura per riprendere la saletta di proiezione parallelamente alla sua altezza, utilizzammo luci allo iodio potentissime e fari par noleggiati presso un teatro per l'illuminazione integrale dello schermo e per gli effetti di luce ambientale.
                                                                                       La fotografia del corto venne curata da me ed
L'occhio del proiettore in Birth of a Projectionist (2009)
Edy insieme ed è per questo che nei titoli il curatore viene riportato come Fabrizio Pascal, il mio "fantoccio" cinematografico e il personaggio che Edy aveva già interpretato due volte.
In definitiva non posso che invitarvi a dare un'opportunità a questi 12 minuti che ci procurarono tanta fatica ma anche immense gioie, dove scoprirete anche il sound design realizzato da Stefano Colli e le sue splendide musiche, anche in questo caso la prima esperienza con una colonna sonora realizzata appositamente per un mio cortometraggio (richiese quasi lo stesso tempo di produzione del film per essere ultimata).
Il cortometraggio partecipò a diversi festival e arrivò anche in finale al Cortonovo 2010.

Nessun commento:

Posta un commento