mercoledì 19 febbraio 2014

AGE OF ULTRON - La mia (Ri)valutazione finale.


I grandi eventi Marvel sono diventati col tempo dei veri e propri specchietti per le allodole che attirino nuovi lettori con la promessa che da quel momento in poi "niente sarà più come prima" e  che quindi a tutti sarà concesso di accedere a una serie di nuove storie leggibili e godibili anche per chi non conosce centinaia di riferimenti a una continuity pluridecennale.
Ai tempi del capolavoro Civil War di Miller i grandi eventi Marvel si trasformarono nel momento dell'anno in cui le migliori penne e le migliori matite del Bullpenn Marvel si riunivano per creare una storia a fumetti epica nettamente superiore a tutto quello che fino a quel momento si era visto e letto.
Age of Ultron è un passaggio anomalo: partita con lo strascico publicitario di cui ho parlato in apertura, basato sul cambiamento dell'intero universo Marvel e annunci esorbitanti sulla falsariga di questo, per diventare in corso d'opera una sorta di storia degli anni '70 dove tutto cambia fino all'ultimo episodio dove un viaggio nel tempo o una magia del Dottor Strange (ogni riferimento a cose scritte da JMS su ordine di Quaesada è puramente casuale) riportano tutte le cose al loro status quo originale; e infine trasformarsi in un'occasione davvero ghiotta per introdurre nell'universo Marvel tradizionale personaggi di universi alternativi o addirittura di altre case editrici (vedi Angela della Image direttamente dalle pagine di Spawn).

Insomma senza rovinare la sorpresa a quanti ancora non l'hanno letto, voglio dire che Age of Ultron rappresenta una storia molto godibile che apparentemente resta distaccata da quanto visto nei precedenti Big Events, ma che in realtà prende in considerazione un fatto forse troppo a lungo dimenticato dagli autori, ovvero: ma tutti questi balzi nel tempo, nelle dimensioni e tra gli universi che i nostri eroi compiono un numero si e l'altro pure, possibile che mai e poi mai danneggino qualcosa nell'asse cosmico?
Insomma Bendis mi ha fatto credere per 5 numeri di star raccontando una storia classica dal sapore retrò senza troppe conseguenze e forse anche un pò anonima, per poi sconvolgere l'universo Marvel fin nel suo costrutto più interno, ovvero la sua struttura spazio-temporale.

Non è certamente la più bella storia Marvel che sia mai stata scritta, ma non è nemmeno quella porcata che pensavo che fosse in principio.

2 commenti:

  1. Personalmente lo stavo rivalutando sempre più fino al volume 5 italiano, ma il finale è stato una delusione totale. Di viaggi e pasticci temporali se ne sono fatti a bizzeffe nell'universo Marvel e il tessuto della realtà era già dichiaratamente fragilissimo in questo periodo (vedi new avengers di hickman). Inquadrare AOU come "la goccia che ha fatto traboccare il vaso" equivale a spogliare l'evento di qualsiasi importanza (sarebbe successo lo stesso al pasticcio temporale successivo se non ci fosse stato AOU, secondo questa logica. Gli ultimi thunderbolts ad esempio hanno quasi distrutto l'intera realtà causa paradossi generati...). Unica potenziale conseguenza interessante quella citata in terza di copertina dell'albo ita: ci sono in giro due wolvie e due susan storm? Se la risposta è no, delusione totale...

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  2. Personalmente lo stavo rivalutando sempre più fino al volume 5 italiano, ma il finale è stato una delusione totale. Di viaggi e pasticci temporali se ne sono fatti a bizzeffe nell'universo Marvel e il tessuto della realtà era già dichiaratamente fragilissimo in questo periodo (vedi new avengers di hickman). Inquadrare AOU come "la goccia che ha fatto traboccare il vaso" equivale a spogliare l'evento di qualsiasi importanza (sarebbe successo lo stesso al pasticcio temporale successivo se non ci fosse stato AOU, secondo questa logica. Gli ultimi thunderbolts ad esempio hanno quasi distrutto l'intera realtà causa paradossi generati...). Unica potenziale conseguenza interessante quella citata in terza di copertina dell'albo ita: ci sono in giro due wolvie e due susan storm? Se la risposta è no, delusione totale...

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